Cantina Blasi

La presenza della famiglia Blasi nel nord dell’Umbria può essere fatta risalire a Bino Blasi che nasce nel 1893. La passione per la norcineria di Bino, decreta la nascita di una nuova passione, quella per il vino, da qui la decisione di impiantare negli anni oltre 30 ettari di vigneti ma soprattutto di acquisire una cantina storica, risalente al 1742. Didi e Mauro rispettivamente figlio e nipote di Bino portano avanti la passione e decidono, a partire dal 2009 di impiantare altri vigneti e costruire una moderna cantina di vinificazione dotata di ogni comfort e di tutte le ultime tecnologie per la produzione dei propri vini, da aggiungere a quella di affinamento in legno posta nei sotterranei del Palazzo dei Conti Bertanzi risalente al 1742. La cantina di affinamento, sfrutta l’areazione naturale per ottenere un tasso di umidità perfetto per la maturazione in botte e in bottiglia.
Michele, che oggi coordina tutto il lavoro in cantina, rappresenta la quarta generazione della famiglia che si è data l’obiettivo di lasciare una forte impronta nel proprio territorio. Nelle diverse stanze dell’antica cantina di Palazzo Bertanzi a Umbertide sono disposte le botti di rovere francese di dimensioni variabili dai 15 agli 80 Hl. Alcuni caratelli sono utilizzati per l’affinamento del pluripremiato passito “MammaMia” che vi riposa per almeno 10 anni per raggiungere la qualità desiderata. Un magazzino termocondizionato viene utilizzato per l’affinamento in bottiglia che, a seconda del vino, può andare da un minimo di 3 mesi fino a qualche anno per i rossi più importanti e per il passito. Umbertide, come tutta l’Umbria ha un’antica tradizione viticola (gli etruschi abitavano questo territorio e come ovunque essi siano vissuti, la viticoltura rappresentava una delle attività cardine della loro società), eppure non c’è una reale storicità rispetto all’uso di vitigni autoctoni diversi dai più noti in Umbria. Per questo motivo i Blasi hanno deciso di impiantare alcuni vitigni autoctoni umbri di qualità assodata tipo il Trebbiano Spoletino, il Grechetto e il Sagrantino, ma anche di puntare sui vitigni internazionali più adatti al microclima e ai terreni della propria azienda: dal Merlot al Cabernet Franc e Sauvignon, dallo Chardonnay al Sauvignon blanc. La scelta è quella della qualità senza stereotipi che oggi vorrebbe invece una viticoltura che vada per forza alla ricerca di vitigni autoctoni, che siano ottimi o insignificanti. Nell’ambito della superficie aziendale sono stati scelti i terreni più idonei a seconda del vitigno da impiantare e della tipologia di vino da produrre. Ne risulta una corrispondenza ottimale tra terreno-microclima-vitigno-vino. Il lavoro in vigna è accurato e, per quanto possibile, portato avanti dalla famiglia stessa.

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