Descrizione

Il vino "Hastalis" prende il nome da uno squalo preistorico, il Cosmopolitodus hastalis. La decisione di chiamare il vino così è stata ispirata dal ritrovamento di un dente di questo antico predatore durante le operazioni di scavo e preparazione del terreno. 
Il vigneto è collocato su un terreno limoso-argilloso con presenza di calcare, a un'altitudine collinare di 170 metri. Le viti, coltivate con il sistema di allevamento Guyot e una densità di impianto di 5.000 viti per ettaro, producono uve di alta qualità. La produzione per ogni vite è di 2 kg, garantendo una resa per ettaro di 100 quintali.
La raccolta delle uve, eseguita a mano, avviene nelle ore più fresche della mattina; una volta giunte in cantina sono sottoposte ad una diraspatura e pigiatura soffice. Il mosto, privato delle bucce, viene chiarificato a basse temperature per 24 ore, consentendo alle particelle più pesanti di depositarsi sul fondo ed illimpidirlo. La fermentazione avviene in botti di acciaio inox a una temperatura costantemente controllata di 18/20°C. Dopo la fermentazione, il vino affina sulle fecce fini per 5 mesi in vasche di acciaio, ricorrendo a periodici battonage: una tecnica che consente di rimettere in sospensione le fecce fini depositate sul fondo, consentendo un più facile rilascio di sostanze contenute in esse come le mannoproteine. Il vino acquisisce così maggior morbidezza, struttura e complessità olfattiva. 
Il colore giallo paglierino con riflessi verdognoli di Hastalis anticipa un bouquet fragrante di frutta a polpa bianca, con note dominanti di mela e pesca, accompagnate da accenni di fiori bianchi, come i delicati fiori d'arancio. Un vino fresco e di facile beva, ben equilibrato con sorso in ingresso fruttato con spalla acidula che richiama a gustarlo nuovamente. 

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