Un vino unico e intrigante, nato nel 2017 in modo quasi casuale, da un vitigno, il Teroldego, principe della regione Trentino. L'idea di creare questo vino è nata quando Alessandro e Michele si ritrovano con delle barrique vuote a disposizione, decidendo così di effettuare un esperimento con il vitigno Teroldego. Dopo varie prove, hanno deciso di imbottigliarlo, dando vita a una nuova etichetta. 
Il vigneto, collocato su un terreno limoso-argilloso con presenza di scheletro, si trova a un'altitudine di 170 metri. Le viti, coltivate con il sistema di allevamento Guyot e seguendo i metodi biologici, hanno una densità di impianto di 5.000 viti per ettaro. La qualità è elemento imprescindibile nell’azienda per questo la produzione per ogni vite è limitata a 1-1,5 kg. 
Le uve, selezionate con scrupolo, sono raccolte esclusivamente a mano nella prima metà di settembre e sottoposte a una diraspa-pigiatura soffice. La fermentazione avviene in vasche di acciaio inox a una temperatura costantemente controllata di 28/30°C per circa 8/10 giorni. Anche per questa etichetta vengono effettuati periodici rimontaggi e délestages, che permettono un migliore scambio di sostanze polifenoliche e diffusione del colore tra il mosto e le bucce immerse in esso. Finita la fermentazione il vino resta a contatto con le bucce (macerazione) per altri 5-10 giorni in base alle annate. Una volta privato delle bucce, il vino inizia il suo affinamento in legno per 24 mesi in tonneau di rovere francese, con metà della massa in botti nuove e l'altra metà in botti di secondo passaggio. Il nome "Buio" ha due origini: da un lato, il fatto che il vino sia nato in modo "casuale" e inaspettato, quasi al buio; dall'altro, l'intenso colore rosso quasi nero del vino stesso, che richiama l'oscurità. Incanta i sensi con le sue note di frutti rossi, ribes, mora, accostati a sottili cenni di vaniglia e tabacco che fungono da spalla. Al palato l’entrata è ampia, sorretta da buona struttura e intensità con finale dinamico caratterizzato da una buona acidità.