Cantina Terre Nere

Salvatore Vallone, noto affettuosamente come “Toto” tra amici e parenti, trascorreva i giorni come fattore in una modesta azienda agricola immersa nelle terre palermitane. Fu la forza e la determinazione della moglie Vincenza a spingerlo verso una nuova vita, soprattutto dopo l'arrivo dei primi figli maschi, tra cui il giovane Pasquale. Fu così che, con il cuore pieno di speranza e il coraggio di chi cerca nuove opportunità, la famiglia decise di intraprendere un viaggio verso la Toscana, una terra raccontata con passione dal cognato di Salvatore. La scelta della Toscana fu dettata dalle vicende del cognato, che durante i bui anni della guerra, dopo una fuga fortunata da un campo di prigionia, trovò rifugio e protezione tra le dolci colline senesi. Affascinato dalla bellezza del territorio e innamorato della sua gente, il cognato convinse Salvatore e la sua famiglia ad abbandonare le terre siciliane per cercare fortuna in questa nuova patria toscana. Con il cuore carico di speranze e il desiderio di costruire un futuro migliore, la famiglia Vallone acquistò una tenuta vicino a Radi, un luogo che sarebbe diventato il loro nuovo rifugio e fonte di sogni da coltivare. Nelle fertili terre toscane di Pociano, la famiglia Vallone iniziò a dar vita a un'azienda agricola completa, dedicandosi all'allevamento del bestiame, alla produzione di formaggi e all'estrazione di olio e vino da tavola. Toto si rivelò non solo un abile agricoltore, ma anche un attivo membro della comunità locale, impegnandosi con fervore per contribuire allo sviluppo del paese. Nonostante la sua prematura scomparsa, Toto riuscì a lasciare un'eredità di valori e passioni che ancora oggi guidano le scelte e le azioni della famiglia Vallone. Il figlio Pasquale ha ereditato la passione per l'agricoltura e la viticoltura, continuando a coltivare le lezioni e l'amore per la terra trasmessigli dal padre. Mentre intraprende una carriera di successo nel settore bancario, non dimentica mai le radici profonde che lo legano al suo casolare di famiglia e all'affascinante territorio di Montalcino. Fu durante un trasferimento di filiale agli inizi degli anni '90 che Pasquale entrò in contatto con la vivace realtà economica e sociale di Montalcino, un incontro che avrebbe segnato profondamente il suo destino. In quegli anni d'oro del Brunello di Montalcino, Pasquale sviluppò stretti legami di amicizia e collaborazione con gli abitanti del luogo, aprendo nuove porte e opportunità per il suo futuro. Nel 1996, durante una giornata di caccia con un caro amico produttore, Pasquale venne a conoscenza della disponibilità di terreni in vendita a sud-est di Montalcino. Questa fu l'occasione che attendeva da tempo, un'opportunità irripetibile per realizzare il suo sogno di creare un vigneto tutto suo. Con il sostegno e l'entusiasmo della sua amata famiglia, Piera, sua moglie, e i loro figli Francesca e Federico, Pasquale acquistò quei terreni incolti e boschivi, dando vita a un progetto che avrebbe cambiato per sempre la loro vita. Gli ettari di vigneti iniziarono a prendere forma rapidamente, mentre Pasquale dedicava ogni momento libero alla cura delle viti e alla realizzazione del suo sogno. Con l'aiuto prezioso del fratello Gaetano, esperto cantiniere, Pasquale vinificò il suo primo Brunello di Montalcino Terre Nere nel 2002, un vino che raccontava la storia di una famiglia e il lavoro instancabile di un uomo determinato a realizzare i suoi sogni.

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