Vini rossi italiani: Grand Tour enologico in 22 tappe
I vini rossi italiani sono un’eccellenza nel panorama enologico internazionale al quale un appassionato di vino dovrebbe dedicarsi per scoprire profumi e sapori di cui innamorarsi perdutamente. Oggi ti invito in un viaggio enologico appassionante con l’obiettivo di arricchirti di conoscenze utili per creare la tua cantina dei sogni. La cosa più interessante del vino italiano è proprio il suo rapporto qualità prezzo: è possibile comprare un ottimo vino rosso con cui fare bella figura anche con meno di 20 €. Per questo ti chiedo di lasciarti guidare in questo Grand Tour contemporaneo che toccherà tutte le regioni d’Italia dimenticando le etichette più famose.
Indice Vini rossi italiani: Grand Tour enologico in 22 tappe
- Quali sono i migliori vini rossi italiani?
- Vini rossi italiani del Nord
- Vini rossi valdostani
- Vini rossi piemontesi
- Vini rossi liguri
- Vini rossi lombardi
- Vini rossi altoatesini
- Vini rossi trentini
- Vini rossi veneti
- Vini rossi friulani
- Vini rossi emiliani
- Vini rossi italiani del Centro
- Vini rossi romagnoli e toscani
- Vini rossi marchigiani
- Vini rossi abruzzesi
- Vini rossi umbri
- Vini rossi laziali
- Vini rossi italiani del Sud
- Vini rossi campani
- Vini rossi molisani
- Vini rossi pugliesi
- Vini rossi lucani
Quali sono i migliori vini rossi italiani?
Parlare di “migliore vino rosso” è difficile perchè questo concetto può essere interpretato in molti modi diversi. Cosa intendi tu per “migliore”? Qualità, ricerca, prezzo, prestigio, fama, bellezza… sono solo alcune delle parole che mi vengono in mente se penso a un qualcosa migliore. Eppure difficilmente tutti questi attributi faranno parte contemporaneamente dello stesso vino. Ad esempio un vino può essere di qualità assoluta, ma non per questo essere il migliore. Oppure un vino può avere un’etichetta bellissima, la migliore dello scaffale, ma non essere il vino migliore tra quelli disponibili. Un vino può essere famoso e non essere il migliore… e così via. Inoltre non dovresti mai dimenticare che il vino rosso migliore è quello che ti piace. Quindi non potendo darti una lista univoca dei migliori vini rossi italiani ho deciso di aiutarti a creare la lista dei vini migliori per te.
Vini rossi italiani del Nord
I vini rossi del Nord Italia sono molto diversi tra loro in quanto i terroir sono un mosaico eterogeneo di climi, terreni e vitigni. Generalizzare, quando si parla di vino, è quanto di più lontano dalla realtà. Troverai spesso scritto che i vini del Nord sono più eleganti e meno strutturati di quelli del Sud, ma come fai a paragonare un Amarone della Valpolicella DOCG del Veneto a una Schiava DOC del Trentino?
Vini rossi valdostani
I vitigni autoctoni della Valle D’Aosta - tra cui il petit rouge, il fumin e il cornalin - affondano le loro radici in ripidi pendii popolati da castelli in stile francese, abbazie e vette innevate. Qui, a quote tra le più alte d’Europa, si pratica una viticoltura davvero eroica che regala uve sane e ricche di profumi, complice anche l’elevata escursione termica. Il nebbiolo, che qui si chiama picotendro, è diversissimo sia da quello dell’Alto Piemonte sia da quello delle Langhe, ma a mio avviso sono i vini rossi da uve autoctone quelli su cui puntare. Scegli un vino valdostano come il Fumin DOC se alla struttura e all’alcolicità preferisci l’intensità del profumo. Provalo in abbinamento a piatti di montagna come la carbonade valdostana, il capretto al forno con erbe alpine, oppure con formaggi stagionati come la Fontina DOP o il Toma di Gressoney.
Vini rossi piemontesi
I vini rossi piemontesi sono famosi in tutto il mondo. Qui il vitigno nebbiolo è diventato leggendario con il vino Barolo DOCG e il vino Barbaresco DOCG, ma con piacere stiamo assistendo all’ascesa del Roero DOCG. Questo infatti è il primo vino piemontese che dovresti aggiungere alla tua cantina: con un ottimo rapporto qualità prezzo e caratteristiche gusto-olfattive adatte anche a un palato ancora da formare, ti farà fare una bellissima figura sia in presenza di appassionati sia con i tuoi amici più inesperti. Il Roero si abbina splendidamente a piatti come tajarin al ragù di coniglio, brasati delicati, funghi porcini fritti e formaggi semistagionati.
Vini rossi liguri
I vini rossi liguri sono spesso dimenticati eppure sono affascinanti e con uno stile che si differenzia tantissimo dalle regioni confinanti. I ripidi vigneti terrazzati che guardano il blu del mare, le brezze marine e i suoi terreni poveri donano ai vini mineralità, sapidità e una piacevole leggerezza che li rende particolarmente adatti alle giornate più calde. Da provare il Rossese di Dolceacqua DOC. È perfetto in Vini rossi calabresi, Vini rossi italiani delle isole Vini rossi siciliani, Vini rossi sardi. Consigli per non sbagliare abbinamento a piatti della cucina ligure come il coniglio alla ligure con olive taggiasche, la cima ripiena, oppure con piatti di pesce saporiti come lo stoccafisso accomodato o il tonno alla genovese.
Vini rossi lombardi
La Lombardia è sicuramente più famosa per il Franciacorta DOCG, ma anche i vini rossi lombardi sono diversi e molto affascinanti. Si passa dai potenti Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese agli eleganti nebbiolo della Valtellina, dai fruttati Marzemino del Benaco Bresciano fino ai potenti Moscato di Scanzo della bergamasca. Nell’immaginario comune fuori regione la Lombardia è vista come qualcosa di molto distante da quello che è nella realtà: non solo grigie pianure, ma una regione di montagna, di laghi e di panorami mozzafiato in cui non possono che crescere uve meravigliose. I vini rossi lombardi si sposano alla perfezione con piatti del territorio come pizzoccheri, cassoeula, brasati di manzo e polenta taragna.
Vini rossi altoatesini
L’Alto Adige è una terra di contrasti e questo si riflette anche nel vino rosso. Qui puoi goderti un incredibile vino Pinot Nero elegante, complesso, più o meno strutturato e longevo, dotato di una beva eccezionale. Qui puoi goderti anche un vino Schiava fruttato, di corpo leggero e pronto da bere subito servito fresco in abbinamento a pesci grassi come il salmerino o con lo speck.
Vini rossi trentini
Impossibile non scindere il Trentino dall’Alto Adige quando si parla di vino! Per me i vini rossi trentini sono più vicini ad alcuni vini rossi veneti. Ad esempio il Teroldego Rotaliano del Trentino mi ricorda il Tai rosso dei Colli Berici per la freschezza gustativa, il profilo aromatico fruttato e floreale appena speziato, il corpo da leggero a medio e l’ottima bevibilità. Entrambi si prestano bene ad abbinamenti semplici, ma saporiti: salumi, formaggi freschi e semistagionati, primi piatti con funghi o ragù leggeri, carni bianche alla griglia e torte rustiche con verdure. Sono vini perfetti per la tavola quotidiana.
Vini rossi veneti
Verona, Padova, Venezia… sono solo alcune delle bellissime città di questa regione conosciuta in tutto il mondo per il vino Prosecco! Il re dei vini rossi veneti è senza dubbio l’Amarone della Valpolicella DOCG, un vino rosso passito secco da abbinare a tutto pasto… dai formaggi ai risotti fino ai brasati e ai dolci al cioccolato. Dalle uve corvina, rondinella e molinara nasce anche un altro vino che dovresti aggiungere alla tua cantina: il Valpolicella Ripasso DOCG. Ad un prezzo ancora più interessante dell’Amarone puoi portare a casa un vero gioiellino dell’enologia italiana pronto da bere subito!
Vini rossi friulani
I vini bianchi sono sicuramente più famosi e premiati ai concorsi enologici internazionali e preferiti da sommelier e appassionati… ma anche i vini rossi da vitigni autoctoni possono regalare grandi soddisfazioni! Qui il terroir è unico come il patrimonio ampeleografico, ma su tutti il Refosco dal Peduncolo Rosso incanta con i suoi profumi fruttati e speziati, i suoi tannini setosi e il suo rapporto qualità prezzo sorprendente. Si abbina perfettamente all’orzotto con fughi e salsiccia e al fricò. Interessanti anche i risultati con i vitigni internazionali, tra cui spiccano il merlot e il Cabernet franc che qui - spesso - è meno identitario nelle sue note vegetali.
Vini rossi emiliani
In Emilia avviene una vera magia dell’abbinamento cibo-vino: qui nasce il Lambrusco, un vino rosso frizzante che non avrebbe senso di esistere altrove, ma qui è assolutamente perfetto. Siamo nella patria del Prosciutto e della Coppa di Parma, del Culatello di Zibello, della mortadella di Bologna, della tigella con il pesto di lardo… cosa vuoi metterci se non un buon vino rosso frizzante servito fresco? Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Maestri, Lambrusco Salamino… rossi frizzanti, bianchi o rosati spumanti metodo classico o sur lie… qualsiasi sia la tua scelta, se ami i salumi portane almeno una cassa in cantina: mi ringrazierai!
Vini rossi italiani del Centro
La Romagna Toscana è una regione storica dell’Italia Centrale che comprende la provincia di Ravenna, la provincia di Forlì, la Repubblica di San Marino e parte delle province di Bologna, Arezzo, Firenze e Pesaro -Urbino. Qui i dialetti, i toponimi, l’architettura rurale e persino le abitudini culinarie presentano tratti romagnoli. Pertanto è molto più di senso considerare - almeno enologicamente - la Romagna una regione del Centro Italia piuttosto che il proseguo dell’Emilia! Noi romagnoli non ci sentiamo affini agli emiliani quanto lo siamo ai toscani… e infatti lasciamo le bollicine tanto care all’Emilia e alla Lombardia (ditemi che un piacentino non è un lombardo e un forlivese non è un toscano…) e vinifichiamo il sangiovese!
Vini rossi romagnoli e toscani
Sangiovese, sangiovese e ancora sangiovese! Il cuore del vino romagnolo e del vino toscano è lo stesso vitigno che viene vinificato talvolta in modo da ottenere un vino molto strutturato e longevo caratterizzato da lunghi passaggi in legno, talvolta in modo da ottenere un vino più pronto e beverino. Che sia un Sangiovese di Romagna DOC o un Chianti DOCG non dimenticare di aggiungere questi vini alla tua cantina: ti salveranno sempre perchè piacciono davvero a tutti! E se non hai un grande budget punta ai vini di Romagna: qui puoi trovare vini rossi vinificati in modo simile al Brunello di Montalcino DOCG che costano un quinto… e si abbinano alla perfezione con arrosti, pasta al ragù, lasagne al forno, tagliatelle ai funghi e formaggi stagionati.
Vini rossi marchigiani
Il protagonista è il Montepulciano, che nei Rosso Conero DOC e Rosso Piceno DOC regala vini intensi, fruttati e speziati, capaci di grande struttura. Tra gli altri vini rossi prodotti con altri vitigni abbiamo il profumatissimo Lacrima di Morro d’Alba DOC che sorprende per aromaticità e morbidezza e la Vernaccia di Serrapetrona DOCG, l’unico vino rosso spumante italiano DOCG. Semplificando i vini rossi marchigiani sono la versione più fresca e beverina dei vini abruzzesi. Il Rosso Conero e il Rosso Piceno si abbinano a coniglio in porchetta, vincisgrassi e salumi locali; la Lacrima è ideale con formaggi cremosi, salumi speziati e piatti agrodolci, mentre la Vernaccia di Serrapetrona in versione secca accompagna arrosti e cotechino, e in versione dolce si sposa con crostate di frutta, ciambelloni e dolci natalizi.
Vini rossi abruzzesi
Nonostante la sua posizione geografica centrale, l’Abruzzo è una regione del Sud Italia. Se per i vini bianchi c’è una grande variabilità, complici i vigneti a 1.000 metri sul livello del mare che danno vini ovviamente diversi dai vigneti di pianura vicino al mare, per i vini rossi le differenze sono meno marcate. Il Montepulciano d’Abruzzo DOC è il vino rosso più famoso e importante della regione. Si abbina alle carni saporite di pecora e agnello come vuole la tradizione, ma tutta la ciccia cotta alla griglia è perfetta per goderselo.
Vini rossi umbri
Il Sagrantino di Montefalco DOCG è il rosso più celebre e rappresentativo della regione, noto per la sua struttura imponente, il tannino vigoroso e il potenziale di lunghissimo invecchiamento. Accanto a lui, il Montefalco Rosso DOC, più immediato e accessibile, mantiene il carattere del territorio e si abbina perfettamente a piatti saporiti come cinghiale in umido, salsicce e grigliate miste.
Vini rossi laziali
Il Lazio per me si può considerare una regione a sé in termini enologici. Il Cesanese del Piglio DOCG è il vino rosso più rappresentativo, prodotto sulle colline della Ciociaria, a sud di Roma. Elegante ma con carattere, unisce profumi di frutti rossi maturi, violetta e spezie a una struttura morbida ma presente, con tannini setosi e una bella spinta fresca. Accanto a lui, il Cesanese di Affile e quello di Olevano Romano 4 offrono interpretazioni più leggere e fragranti, perfette per la tavola di tutti i giorni. Tutti si sposano alla perfezione con la cucina laziale più rustica: dalla porchetta agli involtini di manzo, dalle fettuccine al ragù ai saltimbocca alla romana.
Vini rossi italiani del Sud
I vini rossi del Sud Italia sono sempre potenti, qui sì che mi sento di generalizzare! Vuoi il clima caldo, vuoi i vitigni autoctoni che si sono adattati a questo, vuoi uno stile di vinificazione che risalta soprattutto certe caratteristiche… questi vini sono perfetti per chi ama vini fruttati, alcolici, strutturati, con tannini spesso levigati e tanto carattere.
Vini rossi campani
La Campania è una regione di grande tradizione vitivinicola, e i suoi vini rossi trovano massima espressione in Irpinia, terra di colline e altopiani interni, lontana dal mare ma ricca di suoli vulcanici e forti escursioni termiche. Qui nasce il Taurasi DOCG, il rosso campano più celebre, prodotto da uve aglianico in purezza: è un vino austero, profondo e longevo, con tannini decisi, acidità viva e profumi di amarena, tabacco, cuoio e spezie scure. Accanto al Taurasi, anche l’Aglianico d’Irpinia DOC e il Campi Taurasini DOC offrono versioni più immediate e accessibili economicamente, ma sempre legate al territorio e capaci di grande espressività. L’Aglianico del Cilento, invece, è una versione più morbida grazie al clima più mite.I vini rossi irpini si abbinano con la cucina campana più saporita dell’entroterra: cacciagione, ragù napoletano, carni stufate e formaggi stagionati come il caciocavallo podolico o il pecorino bagnolese.
Vini rossi molisani
Il Molise è una delle regioni vitivinicole meno conosciute d’Italia, ma custodisce un patrimonio enologico affascinante in parte ancora da scoprire. Il rosso più identitario è la Tintilia del Molise DOC, da vitigno autoctono quasi scomparso e oggi simbolo della rinascita qualitativa della regione. La Tintilia dà un vino dal colore intenso, con profumi di frutti di bosco, pepe nero, liquirizia e note balsamiche; in bocca è strutturato ma elegante, con tannini ben integrati e una piacevole freschezza. Accanto alla Tintilia, si coltivano anche uve montepulciano, aglianico e sangiovese. I vini rossi molisani si abbinano alla cucina robusta dell’interno: agnello alla brace, cavatelli al ragù e formaggi di pecora stagionati.
Vini rossi pugliesi
Il Primitivo di Manduria DOC è il vino rosso più emblematico della regione. Si tratta di un vino rosso pugliese intenso, caldo e generoso, con profumi di prugna matura, amarena sotto spirito, spezie dolci e tabacco. In bocca è avvolgente, alcolico ma equilibrato da una piacevole sapidità. Il Negroamaro Salento IGT, invece, è meno opulento, più tannico, con note di ciliegia nera, erbe mediterranee e un fondo amaricante che ne rafforza il carattere. Se il Primitivo accompagna bene piatti ricchi e succulenti come costine di maiale o agnello al forno, il Negroamaro trova il suo abbinamento ideale con la cucina salentina più rustica: peperoni ripieni, parmigiana di melanzane e formaggi stagionati.
Vini rossi lucani
L’Aglianico del Vulture DOC prende il nome dall’omonimo vitigno che affonda le sue radici sulle pendici dell’antico vulcano, tra i 400 e i 600 metri di altitudine. È un vino rosso austero, tannico e profondo, con note di amarena, tabacco, grafite e spezie scure, capace di evolvere magnificamente nel tempo. Accanto a lui, in versioni più giovani o da suoli sabbiosi, l’Aglianico può mostrare un volto più agile e fruttato, senza perdere identità. Si abbina naturalmente ai piatti forti della cucina lucana: capretto al forno, salsiccia pezzente, caciocavallo podolico e pane di Matera con olio e peperoni cruschi.
Vini rossi calabresi
Il Cirò DOC è elaborato da uve gaglioppo ed è un vino rosso antico, già noto ai tempi dei coloni greci. Nella sua versione classica è asciutto, tannico, con profumi di ciliegia sotto spirito, liquirizia e spezie mediterranee, capace di evolversi con eleganza nel tempo. In versioni più moderne, vinificato con 5 maggiore attenzione all’estrazione e all’equilibrio, mostra un lato più morbido e fruttato, senza perdere il legame con il territorio. Ideale con capra al sugo, soppressata calabrese e piatti piccanti.
Vini rossi italiani delle isole
I vitigni a bacca rossa delle isole italiane, in particolare Sicilia e Sardegna, rappresentano un patrimonio ampelografico di grande valore, adattato a condizioni pedoclimatiche estreme. Coltivati su suoli vulcanici, sabbiosi o granitici e influenzati da forti escursioni termiche e dalla costante ventilazione marina, esprimono vini dalla marcata identità territoriale.
Vini rossi siciliani
Il Nero d’Avola DOC è il vino rosso più celebre e rappresentativo della regione, un vitigno autoctono che negli ultimi decenni ha saputo scrollarsi di dosso l’etichetta di “vino da taglio” per affermarsi con eleganza e personalità. Nelle zone più vocate, come Noto e Pachino, dà vini intensi, caldi, solari, con profumi di amarena, carruba e spezie dolci, ma sempre più spesso anche freschi e ben equilibrati. Accanto a lui, il Cerasuolo di Vittoria DOCG – unico vino rosso siciliano DOCG – unisce Nero d’Avola e Frappato in un blend raffinato, fruttato e sapido, perfetto con piatti di terra e di mare: dalla caponata alla pasta alla norma, fino al coniglio in agrodolce. Buone espressioni anche per il vitigno internazionale Syrah che acquista note di confettura di gelsi neri e arance sanguinelle.
Vini rossi sardi
Il Cannonau di Sardegna DOC è il vino rosso più rappresentativo dell’isola. Caldo, avvolgente e spesso generoso in alcol, regala profumi di frutti rossi maturi, macchia mediterranea, spezie e liquirizia. Nelle versioni di montagna (come quelle dell’Ogliastra e del Nuorese) il Cannonau assume tratti più austeri e minerali, capaci di lunghi affinamenti. Accanto a lui, il Carignano del Sulcis DOC, coltivato nella zona sud-occidentale, offre rossi eleganti e profondi, con tannini morbidi e note di ciliegia scura e pepe nero. Entrambi si sposano perfettamente con l’intensità della cucina sarda: maialetto arrosto, pecora bollita, agnello alla brace e formaggi stagionati come il fiore sardo.
Consigli per non sbagliare
Quando compri il vino dovresti sempre comprare due bottiglie della stessa etichetta: questo ti consente di avere pronto lo stesso vino laddove la prima bottiglia presenti difetti tali da compromettere la bevuta. Se la prima bottiglia è perfetta puoi tenere la seconda in casa qualche mese o qualche anno per scoprirne i cambiamenti nel tempo. I vini rossi sono sempre nella bottiglia scura e per questo sono meno sensibili alla luce. Tuttavia preparare il giusto ambiente di stoccaggio in casa è fondamentale. Evita cantine, ripostigli e magazzini con odori intensi, sia anche il meraviglioso profumo di un buon salame. Prediligi ambienti con una temperatura e un’umidità costante nel tempo: niente è peggio degli sbalzi.
Spero di cuore che questo articolo ti sia utile! Se necessiti di un consiglio di acquisto o di un aiuto di abbinamento lasciami un commento!
Chiara
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