Confezione da tre bottiglie “Rossi dell’isola”

Il vino “Disira” viene vinificato da Baglio Diar  a partire da uve rosse della varietà Syrah in purezza. Il nome “Disira”, che in dialetto siciliano significa “durante la sera”, evoca l’atmosfera di quiete e contemplazione tipica del tramonto, un momento perfetto per assaporare questo vino, ottimo per chi vuole assaporare un rosso elegante con profumi di frutti rossi e spezie, di medio corpo, con tannini ben integrati e morbidi. Prodotto da vigneti situati tra Trapani e Salemi, nella Sicilia sud occidentale, ad un’altitudine di 250 m.s.l.m., i vigneti godono di terreni argillosi e beneficiano di un clima tipico di questa zona dell’isola con inverni caratterizzati da temperature mai troppo fredde ed estati calde. Può essere considerata una costante la brezza marina che rinfresca i filari e le uve. La vendemmia viene effettuata di notte tra la seconda e la terza settimana di agosto, tutta interamente manuale. La vinificazione prevede una fermentazione in vasche d’acciaio a una temperatura controllata di 24°C per 7-10 giorni con macerazione sulle bucce. Successivamente, il vino affina per 3 mesi in vasche di cemento vetrificato, più un ulteriore mese in bottiglia. Nel calice, Disira si presenta con un brillante rosso rubino dai riflessi violacei. Al naso sprigiona delicati profumi di fiori rossi, come rosa e violetta, arricchiti da note fruttate di lampone e ribes nero. Al palato il sorso è fresco e vivace, di corpo medio e con morbidi tannini, chiude con una gradevole persistenza aromatica che richiama fragola, mora e spezie mediterranee come timo e pepe nero. Perfetto con carni bianche, cacciagione alle erbe aromatiche e sughi di pesce leggermente piccanti, è un vino versatile che esalta i sapori della terra di provenienza.

Il vino “Nedda” è un rosso autoctono raffinato, della collezione Wine Art ideata da Baglio Diar, esempio di una delle varietà più iconiche della Sicilia, il Nero d’Avola, noto anche come "Calabrese", un nome che racchiude un’interessante storia linguistica legata al dialetto locale. Calabrese in siciliano Calaulisi, dove Cala è sinonimo del termine siciliano rracina (Uva), mentre Aulisi viene dal siciliano Aula (Avola), luogo di origine e di espressione massima di questo vitigno.
Possiamo sbilanciarci definendo il vino da Nero d’Avola molto territoriale, in grado di regalare al calice espressioni diverse tra loro, la Sicilia sud-occidentale rispecchia il carattere fruttato e avvolgente, con sentori di frutta nera matura, mora, mirtilli ed un tocco vivace di chiodi di garofano, che lo rendono più docile e morbido, a portata.  I vigneti da cui nasce Nedda si trovano, nello specifico tra i comuni di Marsala e Salemi, ad un’altitudine di circa 200 m.s.l.m. in una zona a prevalenza di terreni argillosi, con clima ovviamente mediterraneo e le condizioni ideali per una viticoltura biologica sostenibile e sana per l’ambiente e le persone. La raccolta avviene sempre nelle ore notturne, in questo caso nei primi giorni di settembre. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio, il mosto rimane a contatto con le bucce in macerazione per circa 7-10 giorni a temperatura controllata di 24°C, dopodiché il vino affina per 5 mesi in barrique e successivamente per 3 mesi in vasche d’acciaio, con un ulteriore riposo di almeno 2 mesi in bottiglia.
Al calice, Nedda si presenta con un vivido colore rosso rubino di media intensità mentre al naso, si liberano aromi intensi di amarena, mora e prugne secche, accompagnate da eleganti e non ingombranti sentori di vaniglia dati dall’affinamento e profumi speziati di chiodi di garofano. Al palato il sorso è sostenuto da buona acidità, i tannini si mostrano eleganti, ed il corpo risulta non troppo incisivo. Note di ciliegia matura, mirtilli, nocciola, e un accenno di cedro arricchiscono l’esperienza gustativa, regalando un finale armonioso e persistente.
Perfetto per accompagnare piatti di selvaggina speziata, carni rosse grigliate o ortaggi ripieni al forno, Nedda è sorprendente anche in abbinamento con grigliate di crostacei, rivelando la sua versatilità.

Il vino “Velata” è la più recente “etichetta rossa” presentata dalla cantina Baglio Diar, sul mercato dal 2023, con l’intento di seguire quello che possiamo definire il trend degli ultimi anni in Italia, cioè la riscoperta di antichi vitigni autoctoni. Velata è prodotto a partire da uve della varietà a bacca rossa Perricone, conosciuto anche come Pignatello nelle provincie di Palermo e Trapani, da “Pignatidare”, ovvero le terre rosse di argilla, tipiche della zona di Trapani, in particolare di Marsala, da cui si ottengono le pentole di terracotta. Un vitigno ampiamente coltivato fino alla fine dell’Ottocento e usato come uva da taglio per dare struttura e colore ai blend siciliani. Dopo anni di abbandono, questo vitigno sta ritrovando una nuova vita vinificato in purezza. 
I vigneti di Perricone si trovano nel cuore della Sicilia sud-occidentale, nei pressi di Trapani, a un’altitudine di circa 250 m.s.l.m. e su suolo argilloso. La posizione di collina e il clima arido e caldo, con periodi siccitosi, estremizzati negli ultimi anni, offrono condizioni ottimali per il Perricone, che riesce ad adattarsi alla perfezione. 
La vendemmia, condotta di notte tra metà e fine settembre, aiuta a preservare l’integrità e la freschezza delle uve in cantina.
Il processo di vinificazione prevede la fermentazione con macerazione sulle bucce per 15 giorni a una temperatura controllata di 25°C. A fine processo si lascia corso alla fermentazione malolattica. 
Successivamente, Velata affina per 6 mesi in barrique di rovere francese, a cui segue un periodo in vasche d’acciaio prima dell’imbottigliamento e almeno 3 mesi di riposo in bottiglia prima della vendita.
Al calice, si presenta con un intenso colore rosso rubino, al naso, è seducente e complesso, emergono profumi di mora e liquirizia, arricchiti da note di tè nero, cacao e nocciola tostata. Al palato entra pieno e avvolgente, di buon corpo, caratterizzato da tannini vivaci e una vibrante acidità. Si distinguono sapori di ciliegia nera, cannella, arachidi e un tocco di caffè, che accompagnano una lunga e piacevole chiusura.
Perfetto in abbinamento con carni rosse alla griglia, agnello al forno e formaggi stagionati, Velata si rivela anche sorprendente accanto a piatti di selvaggina stufata con olive nere ed erbe aromatiche. Un vino dal carattere deciso e sofisticato, per gli amanti dei rossi strutturati.