Descrizione

Il Rosso Piceno di Tenuta Manoylo è un vino prodotto a partire dall’unione di uve della varietà Sangiovese con uve Montepulciano. 
Nel calice esprime a pieno il carattere del territorio marchigiano con sorso vinoso e morbido, dallo sfondo fresco quasi salino; il Montepulciano si fa sentire con i suoi tannini vigorosi, in connubio perfetto con le note fruttate ed eleganti del Sangiovese. 
Tenuta Manoylo si ispira oggi ad antiche tradizioni vinicole, in una zona, il sud della regione Marche, dove si produce vino dalla notte dei tempi, quando vini pregiati e oli erano famosi in tutto il Mediterraneo e l’Europa. 
Già prima dell’Antica Roma il poeta latino Polibio, nelle avventure di Annibale, descrive di come il vino invecchiato dei Piceni, fu d’aiuto all’esercito ed i cavalli in difficoltà.
I vigneti delle due varietà dimorano nel comune di Moresco, a pochi chilometri dal mare, sulle dolci colline tipiche del paesaggio regionale, ad un’altitudine compresa tra 100 e i 200 m.s.l.m. e caratterizzati da suoli di tessitura media, a prevalenza argillosa. 
Durante la raccolta manuale in cassette, c’è un’accurata selezione dei grappoli, prima del processo di vinificazione. Le uve vengono poi lavate, asciugate e sottoposte a diraspatura, prima di essere pigiate e trasferite nei serbatoi d’acciaio, dove ha luogo la fermentazione a temperatura controllata tra i 18 e 22 °C con macerazione sulle bucce di 8-10 giorni. Il vino affina in vasche di cemento a forma di tulipano per circa 9 mesi, prima di essere diviso in botti di legno grandi, tonneaux e barrique per altri 4-6 mesi. Dopo l’imbottigliamento, il rosso Piceno riposa almeno 4 mesi prima della messa in commercio.
Alla vista nel calice si presenta di color rosso rubino intenso, con leggeri riflessi violacei, destinati con il tempo a virare verso tonalità granato. Al naso è ampio e ed etereo, si distinguono note di piccoli frutti rossi, amarena e marasca, accompagnate da sfumature floreali di rosa e violetta. Con l’evoluzione, emergono sentori speziati e balsamici, che conferiscono ulteriore complessità.
Al palato è caldo in ingresso, morbido e con una certa sapidità, con tannini ben presenti, ma integrati ed equilibrati. Sul finale spiccano ritorni di sottobosco, spezie e leggere note terziarie. L’armonia tra freschezza e struttura rende questo vino, perfetto con i salumi tipici marchigiani, la pasta all’uovo con sughi di carne e i vincisgrassi. Si sposa magnificamente con arrosti, carni rosse alla brace e selvaggina, ma anche con formaggi stagionati e di fossa.

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